Il Forum Nazionale dell’Associazione
Sportiva dilettantistica al Coni
di Guido Di Vito
L'intervento del professor Livio Mastrostefano nella Sala Rossa del CONI |
Il
mondo sportivo dilettantistico continua a far sentire la propria voce e mira ad
interlocutori sempre più qualificati. Le associazioni sportive dilettantistiche
si sono così ritrovate Martedì 29 Maggio, presso <<La Sala Rossa>>
del CONI a Roma, nel Forum Nazionale “Tutela dello Sport dilettantistico e
dello sport di Alta Prestazione: il ruolo della Politica” organizzato dal
Comitato “Salviamo lo sport dilettantistico” alla presenza di una
rappresentanza trasversale del mondo politico e delle principali istituzioni
sportive. In particolare, hanno preso parte all’evento gli onorevoli Giovanni Lolli
( PD), Riccardo Milana (API), Claudio Barbaro (FLI), Gabriella Carlucci (UDC) e
il consigliere comunale di Roma Capitale Gemma Azuni (SEL); assenti purtroppo
per sopraggiunti impegni dell’ultima ora, il padrone di casa Paolo Barelli
(PDL), comunque dignitosamente rappresentato nell’occasione dal Delegato allo
Sport di Roma Capitale Alessandro Cochi e Luisa Rizzitelli (IDV). Le istituzioni sportive sono state rappresentate
dal Presidente del Comitato Regionale Lazio del CONI Alessandro Palazzotti e
dal Presidente del Comitato Provinciale
di Roma del CONI Riccardo Viola, anche se sino all’ultimo momento sembrava
certa la presenza dei vertici nazionali
del CONI e del Vicepresidente della Lega Nazionale Dilettante Calcio; da
sottolineare, infine, l’importante contributo dato da alcuni degli esperti
fiscalisti più blasonati nel settore del mondo sportivo e primi su tutti il
tributarista Celestino Bottoni e i commercialisti
Fabio Romei, Roberto Bresci e Stefano Andreani. La questione posta nel suo
intervento d’apertura dal moderatore Prof. Nereo Benussi e dal Presidente del
Comitato “Salviamo lo sport dilettantistico” Prof. Livio Mastrostefanio il quale da alcuni anni si sta battendo come
un gladiatore nell’arena nel puntare il dito sul problema. Ecco il suo
intervento: E’ ormai un tema dominante nel mondo sportivo dilettantistico e,
ogni giorno che passa, sempre più d’attualità: il rischio che i capillari
controlli dell’Agenzia delle Entrate, quando mirati a colpire violazioni di
carattere formale, finiscano per minare alle fondamenta un modello sportivo
nazionale come quello italiano che poggia le sue basi sul volontariato e
comunque su un’organizzazione non imprenditoriale. Come più volte riconosciuto
dagli interventi dei presenti al Forum,
il modello italiano di organizzazione dello sport dilettantistico, da
quello di base a quello di alta prestazione, è caratterizzato dalla delega di
fatto del settore pubblico a una miriade di soggetti privati, ai quali sono
concesse agevolazioni appunto perché svolgono una funzione pubblica, costituiti
per la stragrande maggioranza nella forma di associazioni non riconosciute
giuridicamente, senza quindi un’autonomia patrimoniale perfetta: sono oltre
100.000 associazioni sportive dilettantistiche che, grazie alla loro capillare
presenza sul territorio, svolgono un ruolo suppletivo di welfare. E’ stato
anche ribadito che senza i benefici che derivano dalla pratica sportiva, sullo
Stato graverebbe il 25% in più delle spese sanitarie e che ogni 100 euro di
spesa pubblica per il settore dello sport (sotto forma di contributi,
agevolazioni, etc.) corrispondono a 1000 euro di costi risparmiati per il SSN.
Il messaggio al mondo politico è stato chiaro; lo sport, in particolare quello
dilettantistico, ha bisogno del riconoscimento del proprio ruolo e valore e
chiede a gran voce che da un lato sia fatta chiarezza nel dedalo di adempimenti
normativi e fiscali, dall’altro che le verifiche mirino a scovare chi abusa di
agevolazioni che non gli spettano e non chi svolge un ruolo sociale e non
riesce a rispettare con assoluta puntualità gli adempimenti formali. E’
probabilmente necessaria una riforma immediata del quadro normativo che arrivi
a definire in modo univoco e inequivocabile cos’è un’associazione sportiva
dilettantistica; contestualmente, è bene che ci sia un intervento per
riabilitare quegli enti che in questi ultimi anni si sono visti disconosciuti
il regime fiscale agevolato per meri errori formali e adesso rischiano di
scomparire sotto la scure di multe salatissime. Se dovesse perdurare il clima
di epurazione di questo recente passato, non bisognerà stupirsi se si assisterà
a vere e proprie fughe di massa da parte di chi, dirigenti e presidenti,
sacrifica tempo, energie e spesso soldi per promuovere sport, ma non può
permettersi di rischiare il proprio patrimonio personale”. Il concetto basilare
è stato ben espresso dal consigliere della “Velitrae”, il prof. Livio
Mastrostefano che è stato uno dei promotori del Forum dello Sport
Dilettantistico e del grosso rischio che sta correndo a livello nazionale.
Mastrostefano si batte fieramente per la causa, particolarmente riguardante la
nostra A.G. Velitrae, nata più di un secolo fa. Livio né è il portabandiera, in
quanto è stato per tanti anni allievo, ginnasta affermato e poi istruttore. A
lui si deve la presenza in sala del mondo sportivo veliterno, rappresentato dal
consigliere comunale Massimo Andolfi, del dr. Fulvio Mastrostefano rappresentante della Banca Popolare del
Lazio, sponsor dell’evento, il rag. Franco Maione, presidente dell’Atletica
“Roma Sud” , e membro del comitato “Salviamo lo Sport Dilettantistico”, Giorgi
Ivan, D.T. del settore maschile ed ex affermato atleta dell’ <<A.G. Velitrae>>,
la giovane ginnasta Livia Caracci che per l’occasione ha svolto il ruolo di
marcatempo cronometrando gli interventi dei relatori, il prof. Sandro Sambucci,
intervenuto nel dibattito in rappresentanza de “La Destra” e della Pallavolo.
Abbiamo piacevolmente notato la presenza della dr.ssa Antonia Paparelli, Vice
Presidente Regionale del Coni, da sempre vicina a Velletri e alla “Velitrae”.
Senza alcun dubbio il Forum è stato un successo. Sicuramente i media di
tutt’Italia né parleranno positivamente.
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